Indignazione. Disperazione. Rabbia.

Update (27 Luglio 2012)

Non credo che serva aggiungere molto a quello che sta succedendo a Taranto in questi giorni. Dopo il sequestro e la misura di custodia cautelare in carcere per 8 dirigenti ed ex dirigenti, si sta tristemente avverando la solita guerra tra poveri: da una parte i lavoratori, che giustamente combattono per il loro posto di lavoro, dall’altra la citta’ (e non solo), che dopo quasi 50 anni di abusi ambientali, vogliono liberarsi del mostro. Ed ho come l’impressione che nei prossimi giorni si parlera’ molto di questa vicenda (anche se La Repubblica, dopo solo un giorno, ha gia’ declassato la notizia a trafiletto sul proprio internet). Ad ogni modo, molte volte e’ difficile per chi non conosce Taranto capire quanto l’Ilva rappresenti un visibile contrasto tra opportunita’ lavorative e sostenibilita’ ambientale. E’ per questo che porto di nuovo in prima pagina questo posto sul mio blog, sperando che i video che ho aggiunto possano essere uno spunto di riflessione.

Salute-lavoro, baratto assurdo: l’amara lezione di Taranto [Videoinchiesta]

Update (30 Giugno 2010)

La procura di Taranto apre un fascicolo per Disastro Ambientale contro i quattro piu’ importanti dirigenti dell’ILVA. E la mia domanda e’: quanti anni sono serviti?

Post originale

All’inizio mi disperavo. Ma non ho scritto di getto. Mi sono contenuto, frenato. Poi alla disperazione, come sempre accade, è subentrata la rabbia. La rabbia verso chi non ha rispetto. La rabbia verso il profitto. La rabbia verso il maledetto vile denaro.
Penso a mio padre. Penso che ha lavorato nell’impianto siderurgico di Taranto (adesso ILVA) per quasi 30 anni (o forse più). E chissà cosa ha respirato. Penso a mia madre e mia sorella, che vivono sotto quelle ciminiere e chissà cosa respirano. E chissà cosa mangiano. Poi penso a tutti quelli che stanno male, che hanno avuto un tumore. Che sono morti. E sanno a chi dare la colpa!

Che l’ILVA fosse un’azienda pericolosa si sapeva. Almeno, chi vive in quella zona lo sa bene. Perché basta passarci vicino per vedere i fumi che escono dalle ciminiere con dei colori assolutamente raccapriccianti. Che nessuno volesse occuparsi della questione era anche palesemente evidente, visto che dieci anni fa lo stabilimento di Taranto e di Genova erano confrontabili ed adesso invece viaggiano su due dimensioni assolutamente separate. Per buona pace della salute dei genovesi (beati voi!).

Quando vivi lontano però… lontano dagli occhi, lontano dal cuore. E così avevo “dimenticato” il problema. Poi qualche giorno fa mi passa davanti questo articolo: A 13 anni ha il tumore da fumo. «E’ la diossina». Ed il problema mi ritorna agli occhi in tutta la sua importanza. Non mi era chiaro come mai un bambino potesse avere un tumore da fumo. Poi, come spesso accade, alla conoscenza dei problemi si arriva per gradi. E così LA7, l’unica TV ancora non controllata dai politici fa un bellissimo report di un’ora e mezza su Taranto (nella trasmissione “Malpelo”). Ed alla indignazione subbentra la disperazione. La disperazione di vedere questi meccanismi assolutamente lontani dal buon senso prendere il sopravento ed ammazzare la gente.

Vi consiglio di vederlo. Anzi, non ve lo consiglio. Dovete vederlo e basta! Una ricerca su YouTube dovrebbe portarvi velocemente al video.

Poi oggi apro La Repubblica è leggo che Vendola si sta interessando al problema. E negli ultimi anni dov’era? Quando le parti civili si ritiravano dal processo, lui cosa faceva? Sembra quasi che il suo interesse sia solo politico, visto la presa di posizione pro Riva presa dal governo (o pro CAI?).

Libertà di espressione

Siamo nel 2010, e credo che siamo tutti d’accordo su questo. C’è internet, ed anche su questo credo che possiamo essere d’accordo. Poi c’è la banda larga (beh, in Italia forse non tutti sono d’accordo), i giornali online, i siti internet di informazione alternativa e non. Poi ci sono i giornali stranieri, di carta… e non!

Poi ci sono 600 e passa pirla che nel 2010 pensano ancora che informare significhi leggere i giornali cartacei. E sono tutti seduti in parlamento. Quello italiano, oltretutto! Alcuni di loro dicono “voglio scoprire chi mi ha pagato la casa!”, altri invece parlano di toghe rosse, magistratura politicizzata e intercettazioni a strascico. Molti sono lì perché nominati (facciamo tutti?), molti per aver fatto qualche favore, altri per averne da fare. E votano. E decidono, con le leggi che votano, come lo stato Italiano interpreta fatti e azioni.

C’è una cosa che mi chiedo: ma questi 600 pirla sono tutti degli uomini senza palle? Oddio, alcuni di loro ogni tanto votano contro. Ma tante volte sembra che lo facciano più perché sono seduti “all’opposizione”1 che non perché sentono che il loro “No” rappresenta un ideale, un modo di vedere le cose diverso da chi invece preme “Si”. E te ne rendi conto quando chiedi “perché No?”. O, molto peggio, quando chiedi “fammi una proposta alternativa” e ti ritrovi davanti il buio cosmico.2

E poi si vota una legge che vieta ai giornali di pubblicare le intercettazioni. Una legge che multa chi pubblica intercettazioni. Una legge che blocca i magistrati dal fare intercettazioni. Una legge che toglie ai magistrati un caso se parlano del caso. E così, non si potrà sapere più niente. O forse no?

Pare che più del 70% della popolazione italiana si informi tramite la TV. Avete mai sentito intercettazioni in TV? Tolte le due ore settimanali di Santoro (e tra poco ci toglieranno pure quelle!), nessun altro parla di intercettazioni in TV. Il restante 30% si informa tramite internet. Cambierà qualcosa per loro? Pressoché nulla! Chi ha in mano le intercettazioni, nel 2010, un modo per farle arrivare a chi è interessato, ce l’ha! E per quel 30%, leggere Repubblica.it o qualcosa.com, fa poca differenza! E così, si continuerà a parlare della D’Addario di turno di Berlusconi, della casa di Scajola o della clinica Santa Rita non molto diversamente da come si fa adesso. E mi chiedo se quelli analfabeti seduti in parlamento se ne rendono conto.

La verità, che da questa triste storia della legge bavaglio (belli gli articoli oggi su Independent e Guardian sulla “gagging law”), il lato più negativo è lo scarso livello di istruzione media degli italiani. Perché, non c’è niente da fare, la cultura è potere ed è per questo che una delle prime cose da distruggere negli anni scorsi è stata la scuola, in modo tale da creare altri ignoranti. Ignoranza significa non leggere un giornale. Ignoranza significa accendere il TG1 delle 20, e pensare che Scodinzolini dica anche cose che hanno senso. Ignoranza significa incapacità di distinguere una cazzata da una cosa vera… incapacità di distinguere una cosa sensata (magari anche condivisibile) da una senza senso. Perché una legge che vieta, nel 2010, di pubblicare qualcosa, è una cazzata colossale. Ma sarebbe comunque una buona motivazione, in paesi civili, per andare a prendere qualcuno di questi ditini con il “Si” facile per tagliarlo via con un paio di cesoie. Ma questo momento arriverà… è solo questione di tempo!

  1. Che poi, cosa sia, non si è mai capito! Almeno in Italia!
  2. O ti trovi davanti un “dobbiamo incominciare di nuovo a pensare al Lavoro”, una frase che Bersani dice ogni volta ma che ancora non si è capito che significa!

Veltroni se n’è andato. Meno male.

Devo dire che Walter Veltroni è veramente bravo. Quando ha iniziato l’avventura del Partito Democratico, in Italia c’era un governo di centro-sinistra (guidato da Romano Prodi), che pur aveva vinto di pochissimi voti le elezioni, ma che comunque tentava di governare. Poi ha iniziato una lunga serie di scelte suicide: prima tra tutti, è stato con Mastella la causa della caduta di quel governo. Poi alle elezioni successive ha deciso di evitare la coalizione con la sinistra (quella vera, non quella annacquata). Il risultato è stato con il suo contendente1 ha stravinto le elezioni. Ma non solo, con la sua scelta (e pure quelle discutibili della sinistra stessa), quella stessa sinistra che in Italia ha radici storiche, ormai non ha più rappresentanza in parlamento. Ricordo bene quella campagna elettorale. Veltroni fu il motivo per cui io non votai. Ricordo bene il suo comizio in Piazza Carrara a Pisa, e le banalità tra le sue parole. La campagna elettorale senza mai nominare il nemico, quando invece avrebbe dovuto sputargliele in faccia tutte le cagate che ha fatto. E far capire agli italiani, in un regime di par-condicio, cosa e chi stavano eleggendo.
Perse le elezioni, ha intrapreso un continuo dialogo con la destra, quasi alla ricerca di un consenso che tardava ad arrivare. Ma poi, che consenso vuoi? E soprattutto, da chi lo vuoi? Perché io proprio non riesco a capire come si possa fare a dialogare con della gente che usa il parlamento come fosse proprietà privata. Risultato: chi combatteva (Di Pietro), di elezione in elezione ha sempre guadagnato; chi annuiva (Veltroni ed il PD), di elezione in elezione è sceso sempre più nel baratro. Fino alle dimissioni – meno male, dico io – anche fin troppo tardive.
Ovviamente le cose non cambieranno: nel PD non c’è una persona di sinistra. Ma nemmeno una per sbaglio. Una persona che vada in TV e dica che Berlusconi è un criminale. Uno che vada in TV e dica alla gente che leggi si stanno votando in parlamento. No, loro annuiscono, e quando vanno in TV fanno la gara a chi vuole farsi capire di meno. Questa non è gente che può risollevare il partito. Questa è gente che lo farà morire peggio ancora di chi l’ha diretto sin ora.

Veltroni si dimette. E negli stessi giorni mezza Europa ci prende per il culo. Per l’ennesima volta, direi.
Uscita la sentenza Mills (4 anni e 6 mesi all’imputato), tutti i giornali europei ci hanno fatto notare come una notizia del genere avrebbe fatto tremare anche il governo più solido. Ma evidentemente queste cose non valgono in Italia. Ecco alcuni titoli:

Queste cose non valgono in Italia perché i media controllati dal capo del governo, in mezzo alla crisi del PD, hanno fatto passare questa notizia in sordina, quasi fosse normale, senza mai raccontare esattamente cosa questo processo celebrasse2. Ovviamente giudicare colpevole solo uno dei due imputati, perché l’altro si è fatto una legge per proteggere il suo culo, significa di fatto, giudicare colpevoli entrambi. Ma qualcosa deve essere sfuggito agli italiani. Visto anche l’ennesima vittoria elettorale del PDL in Sardegna. Stiamo messi proprio male3.

5 Marzo 2009

Pare che io non sia l’unico pirla al mondo che la pensa a questo modo, visto il commento apparso ieri sera sul sito dell’Espresso a firma di Marco Travaglio.

  1. Il nano psicopatico
  2. In poche parole, l’avvocato Mills è stato giudicato colpevole di falso in atto giudiziario. Il falso è stato commesso durante il processo Mediaset a Berlusconi, il quale, in cambio di una testimonianza piuttosto guidata dello stesso Mills, avrebbe pagato il corrispettivo di circa 600.000 euro. Una cifra che lo stesso Mills prima aveva confermato di aver ricevuto e poi, in un secondo momento, aveva giustificato in una marea di modi rocamboleschi.
  3. E non voglio aggiungere niente sulla castrazione chimica, l’ergastolo agli stupratori e così via, perché stiamo veramente rasentando il ridicolo.

Fanculo!

Fanculo è l’unica parola che mi viene in mente per la gente che ci governa! I giornali di questi giorni sono pieni di così tanta spazzatura come non lo sono stati mai.
Andiamo con ordine: Alitalia. Ne avevo già parlato in un altro post, linkando alcuni articoli interessanti, oltre che i video di YouTube pubblicato da Marco Travaglio. Si è trattata evidentemente della presa per il culo più grande che si sia vista. Incominciata in campagna elettorale (Aprile scorso) con le parole di Berlusconi (“Air France porterà i turisti in Francia”) e le stupide manifestazioni della lega all’aeroporto di Malpensa (che avrebbe rischiato un ridimensionamento), la questione si è conclusa con la vendita (de facto) ad Air France, con il pagamento dei debiti della compagnia da parte dei contribuenti e con il ridimensionamento di Malpensa, il cui destino è ancora ignoto. Nel mentre ci sono stati gli scioperi a raffica dei lavoratori (rimasti fortemente ridimensionati dall’acquisizione, nel numero e nelle condizioni contrattuali) ed i ricatti della CAI (“o firmate, o ci ritiriamo”). Devo dirvi la verità, per giorni e giorni ho sperato che la compagnia fallisse. Purtroppo ciò non è avvenuto. Ed adesso ci ritroviamo la compagnia in mano a dei criminali e la tratta Roma-Milano costa 325, con le lamentele di quel furbacchione di Castelli allegate al biglietto (ma tu dov’eri mentre ti facevi inchiappettare dall’imperatore??).
Secondo caso, forse quello più interessante: De Magistris. Inutile aggiungere parole sulla questione, visto che è chiaro a tutti che sui giornali e sulle TV (vabbo’, qui si sapeva) è stato raccontato 1/1000 di quello che è successo, ed è pure stato distorto. Non vi sto a torturare le palle con questa storia, pure piuttosto complessa. Vi dico solo che DOVETE leggere questo articolo firmato dallo stesso De Magistris. E’ di un impatto emotivo incredibile. Se state seguendo la carriera legata al ramo giurisprudenziale, queste parole devono essere per voi un monito importante. Se invece siete solo degli appassionati della libertà, non potete non leggerlo e farlo vostro. Se invece della verità non vi importa nulla, ammazzatevi! Non meritate di vivere!

Terzo caso: Gaza. Devo ammettere di essere profondamente ignorante sulla questione, spesso liquidata con banali posizioni di parte. Purtroppo, da quel poco che ho capito la situazione è molto più complessa di quanto mai possiamo solo immaginare, costellata da diversi gruppi ognuno in contesa con gli altri. Quello che è chiaro è che la visione data da giornali è fin troppo filo israeliana, cioè filo americana, cioè filo occidantale. Quasi come se essere arabi fosse un peccato capitale, un virus da debellare, un male per l’umanità. Ovviamente le cose non stanno così, ed ovviamente le cose che ci sono state dette non corrispondono interamente alla verità, ma sono una verità distorta in modo da incanale il nostro pensiero verso l’ennesima guerra giusta, da fare per sconfingere i terroristi. Che poi i terroristi esistano perché gli americani rubano il loro petrolio o gas (Iraq, Afghanistan) o perché gli Israeliani distruggono le loro case e mangiano giorno dopo giorno sempre di più i confini dei territori altrui, questo non ci viene mai fatto sapere.
Ultimo caso (per sdramatizzare): il Senatore Villari. Allora, di questa “persona” posso dire tutto il male possibile. Nonostante le sue giustificazioni di ieri (apparse in una intervista a “La Repubblica”), mi è sembrato il dimensarsi di una tartaruga a testa in giù. Quest’essere, il cui tornaconto della maggioranza non è ancora ben identificato, sono mesi che blocca la commissione di vigilanza Rai (un altro mostro tipicamente italiano), dopo che la stessa commissione era stata bloccata per circa sei mesi da sinistra e destra, incapaci di mettersi d’accordo su uno stramaledetto nome per la presidenza. Questo personaggio è stato buttato fuori dal PD ed ovviamente dal gruppo parlamentare a cui apparteneva. Ma non solo: si ostina ancora a controbattere, a giustificare la sua presenza su quella poltrona. Livelli veramente da essere presi per il culo per tutto il secolo da tutto l’universo. Povera Italia.