Ho lasciato l’Associazione Italiana Arbitri a meta’ Ottobre 2007. L’ho lasciata perché l’associazione mi ha deluso. L’ho lasciata perché, quando non ricevi il giusto premio per gli sforzi fatti, evidentemente sei in un ambiente in cui la meritocrazia non esiste1. Come ovunque in Italia, del resto. E del resto il presidente di sezione che non mi aveva dato quello che mi spettava adesso non c’è più: chi semina vento…
Oggi c’è stata l’elezione del nuovo presidente dell’AIA, fortunatamente vinta da Nicchi a discapito di Apricena. Ma soprattutto a discapito della gente lo appoggiava. Vi metto due estratti molto succulenti, che vi fanno capire davvero che l’Italia non è sbagliata solo in politica, è sbagliata ovunque:
[…] Secondo candidato: Matteo Apricena, invece, è sbucato a sorpresa. Nella sua cordata c’è Maurizio Mattei, candidato al Settore Tecnico e attuale sostituto di Apricena come designatore della D; ma sopratutto ci sono tantissimi uomini legati all’ex numero 1 degli arbitri, Tullio Lanese. Dal siciliano Ingargiola (esilaranti le sue intercettazioni dopo Reggina-Juventus…), a Lascioli, presidente commissione appello Aia, e all’avvocato Giuseppe Napoli, ex arbitro e legale dello stesso Lanese. L’ex presidente Aia è stato condannato dalla Corte Federale a due anni e sei mesi, pena diminuita dalla Camera di conciliazione ad un solo anno (e già scontata). Intanto piazza i suoi uomini nella cordata-Apricena. Con l’ex designatore della D pare ci sia anche Carlo Tavecchio, potentissimo presidente della Lega Dilettanti, mentre si è candidato, per il settore tecnico, Stefano Tedeschi, pupillo di Gigi Agnolin, e che nel dicembre 2005 si dimise da designatore della A-B. Con Apricena, candidato al comitato nazionale dell’Aia inoltre c’è pure Filippo Antonio Capellupo, ex presidente del comitato calabrese. Capellupo è stato deferito alla Commissione disciplinare da Palazzi “per avere stipulato una convenzione – si legge in una nota – con un operatore telefonico (la Wind, ndr) per la fornitura di beni e servizi, senza la preventiva autorizzazione del competente organo federale, nonché per avere violato i principi di correttezza e probità nella fase costitutiva ed esecutiva del rapporto contrattuale instaurato, omettendo di effettuare i doverosi controlli sulla sua pratica attuazione”. Risultato? Il processo a Capellupo è stato rinviato al 19 marzo, dopo l’elezione-Aia. Complimenti. Ma poteva candidarsi, pur essendo deferito?
(L’articolo completo a questo link). E poi:
Capellupo fa parte del Comitato Nazionale e soprattutto della cordata-Apricena: il suo processo è stato rinviato al 19 marzo, dopo le elezioni-Aia. Intanto suo cognato, Orlando Bombardieri, è stato assolto ieri in appello, per prescrizione, dal vice di Lascioli: in primo grado gli avevano addirittura ritirato la tessera perché quando era presidente del Cra Calabrese nel 2002 si era tenuto 125.000 euro anziché versarli nelle casse dell’associazione.
(L’articolo completo a questo link).
Me lo ricordo l’irreprensibile Apricena quando, allora presidente del CRA Toscana, venne a fare la sua reprimenda durante la RTO, di cui era ospite. Probabilmente la satira presente sul Trillo2 aveva colpito nel segno? Non ricordo bene cosa ci fosse in quell’articolo (che ricordo, però, non era firmato), ma a tutti la sua reprimenda sembrò un gesto di potere piuttosto che un controbattere alla satira con i fatti. I fatti dimostrano, Sig. Apricena, che lei sta con dei criminali. E purtroppo, devo dire, non capisco come abbiamo fatto a ricevere 155 voti.
ZERO. Questo è il numero giusto per gente come lei, che prima parla dei valori alti dell’associazione e poi si candida con chi dell’associazione aveva fatto il suo orticello privato.
Ah, giusto per par condicio: non mi piace nemmeno l’egocentrico Braschi. Anche di lui conservo un pessimo ricordo, come di molti dei “potenti” dell’associazione che ho potuto incontrare.
Il campo fangoso e il fischietto… quelli si, quelli mi mancano.
P.S. Come possiamo meravigliarci di gente cosi, che si candida per l’AIA quando in istituzioni ben piu’ importanti abbiamo ben’altro livello di criminali?